Un network per la protezione dei minori in Costa d’Avorio e Sierra Leone, al via la fase 2 del progetto Home

L’iniziativa, sostenuta dalla Commissione per le Adozioni internazionali italiana, mette al centro interventi volti alla tutela della prima infanzia

In Costa d'Avorio, si stima che l'86,5% dei bambini sia vittima di maltrattamenti fin dalla primissima infanzia.

Si tratta di forme di violenza che spesso è difficile rilevare: metodi di disciplina violenti, violenza fisica, emotiva, sessuale. Per migliorare la condizione dei bambini più vulnerabili, AVSI ha avviato la seconda fase del progetto HOME, volto a creare un network per l'accoglienza e l'educazione dei minori in Costa d'Avorio e Sierra Leone, con un'attenzione particolare ai bambini orfani che, in Costa d'Avorio, sono l'8,6%.

L'iniziativa, finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Commissione per le Adozioni internazionali italiana è stata presentata ufficialmente ad Abidjan a novembre, alla presenza dei rappresentanti dei partner e delle istituzioni che verranno coinvolti.

"Lavoriamo insieme per garantire un futuro migliore ai bambini", ha dichiarato Akora Arahamanta, rappresentante del Ministero per le Donne, la Famiglia e l'Infanzia.

Cerimonia di lancio di Home2 Costa d'Avorio
I partecipanti all'evento di lancio della seconda fase del progetto Home

Prosegue l'iniziativa di AVSI per promuovere il benessere generale dei bambini vulnerabili e il loro mantenimento nelle famiglie naturali in Sierra Leone e in Costa d'Avorio.

Il progetto HOME, nella sua prima fase, ha lavorato per mettere a sistema risorse già disponibili per la protezione dei minori e per creare nuove risorse laddove esistevano lacune istituzionali e normative.

La seconda fase del progetto è stata avviata a novembre 2023 e si concluderà a maggio 2025 e porrà particolare enfasi sulla prima infanzia e sulle strutture ad essa collegate, considerando che in Costa d'Avorio solo il 14,6% dei bambini tra i 3 e i 5 anni beneficia di un programma educativo formale.

L'obiettivo rimane lo stesso: promuovere il benessere generale dei bambini vulnerabili e il loro mantenimento nelle famiglie naturali in Sierra Leone e in Costa d'Avorio e migliorare le capacità degli attori istituzionali e non istituzionali in materia di protezione dell'infanzia.

Tra le azioni previste in Costa d'Avorio:

  • formazione dello staff delle istituzioni e delle organizzazioni locali coinvolte
  • fornitura di attrezzature informatiche alle istituzioni responsabili dell'assistenza ai bambini in situazioni di vulnerabilità
  • fornitura di attrezzature mediche, ricreative, informatiche ed educative alle organizzazioni locali coinvolte
  • monitoraggio delle famiglie affidatarie che sono state aiutate ad avviare un'attività generatrice di reddito nella fase 1

Per sostenere le capacità delle organizzazioni che si occupano della crescita e dello sviluppo dei bambini nella prima infanzia, oltre ad un contributo materiale ed economico, si prevede l'avvio di una campagna di vaccinazione e di una campagna antiparassitaria per bambini, e delle iniziative di sensibilizzazione su media ivoriani contro maltrattamenti, violenze e abusi.

Tra i beneficiari del progetto, oltre ai bambini e famiglie vulnerabili, anche istituzioni ivoriane che si occupano di adozioni e protezione dell'infanzia:

  • Direction de la Protection de l’Enfant (DPE) - Direzione della Protezione dell'Infanzia
  • Autorité Centrale pour l'Adoption en Côte d'Ivoire (ACACI) - Autorità Centrale per l'Adozione in Costa d'Avorio
  • Coordination des Structures Socio éducatives de Protection de la Petite Enfance et des Complexes Socio éducatifs (CSSPPECS) - Coordinamento delle Strutture Socio-Educativa per la Protezione della Piccola Infanzia e dei Complessi Socio-Educativi
  • Centri EPR, Établissement de Protection et de Remplacement - Istituti di accoglienza di bambini orfani
  • Centres de Protection de la Petite enfance (CPPE), des Centres d’Action communautaire pour l’Enfance (CACE)

Il Ministero delle Donne, della Famiglia e dell'Infanzia e i suoi dipartimenti competenti faciliteranno l'attuazione delle azioni previste.

L'intervento di Chiara Pira, del team Adozioni internazionali di AVSI all'evento di avvio del progetto HOME 2

È un grande privilegio per la Fondazione AVSI intervenire nel contesto generale della protezione integrale dei minori attraverso l'adozione internazionale. AVSI è tra le prime 10 organizzazioni della società civile italiane impegnate in interventi di cooperazione allo sviluppo ed è l'unica organizzazione che si occupa anche di adozioni internazionali, autorizzata dalla Commissione italiana per l'adozione internazionale. Questo ci consente di avere una visione più ampia dei bisogni dei bambini vulnerabili e di fornire una risposta più efficace e completa.

L'adozione internazionale è considerata uno strumento sussidiario nel campo della protezione dell'infanzia, disciplinato dalla Convenzione de l’Aja del 29 maggio 1993. L’adozione è l'ultima alternativa considerata per collocare un bambino in stato di abbandono in una famiglia che possa fornire le cure e l'attenzione adeguate alle sue esigenze.

Il principio di sussidiarietà ci impegna a realizzare progetti di cooperazione internazionale nei paesi di origine dei bambini, al fine di consentire loro di rimanere nella propria famiglia o in una famiglia del proprio paese d'origine.

La famiglia è considerata il luogo privilegiato per la crescita sana ed equilibrata di un bambino. Attraverso il progetto HOME 2 AVSI si impegna affinché ogni bambino possa trovare una famiglia pronta ad accoglierlo nel proprio paese e, solo se la reintegrazione del bambino nella sua famiglia d'origine o in una famiglia adottiva nel suo paese di nascita non è possibile, può avere luogo l'adozione internazionale.

Tuttavia, la famiglia è anche un concetto che varia profondamente da una cultura all'altra, così come il concetto di rapporto genitore-figlio. Quello che abbiamo in comune in tutto il mondo è la concezione della famiglia come luogo di protezione, di cura e necessario per uno sviluppo sano e armonioso. Questa concezione consente di superare le barriere linguistiche e culturali e di legittimare l'intervento delle organizzazioni autorizzate nelle loro attività di adozione internazionale.

Ci sono 49 organizzazioni autorizzate in Italia dalla Commissione per l'Adozione, incaricate di informare, formare e assistere i futuri genitori adottivi nel processo di adozione internazionale, nonché di gestire le procedure necessarie per realizzare l'adozione all'estero, assistendo le coppie presso le Autorità straniere e sostenendole nel processo post-adozione.

AVSI opera in 9 paesi per quanto riguarda le adozioni, realizzando circa 20/30 adozioni all'anno. Il fatto che AVSI sia un'organizzazione che si occupa di cooperazione allo sviluppo e di adozioni internazionali ci dà la possibilità, da un lato, di intervenire nei Paesi con cui collaboriamo per migliorare le condizioni di vita dei bambini vulnerabili nel loro paese d'origine e, d'altro lato, di lavorare in Italia con le famiglie aspiranti all'adozione, sensibilizzandole, formandole e accompagnandole affinché siano una vera risorsa per i bambini stranieri che hanno bisogno di una famiglia.

Anche se la differenza può sembrare marginale, non è la stessa cosa cercare l'adozione a tutti i costi anziché cercare di lavorare per rendere una famiglia una vera risorsa per un bambino. Il tempo che dedichiamo all'accompagnamento delle famiglie, attraverso il lavoro dei nostri operatori psicosociali, è mirato a questo obiettivo: far capire alle famiglie che non è il bambino che deve rispondere ai loro desideri, ma che devono essere in grado di concentrarsi e capire quale tipo di risorse possono offrire a un bambino. L'adozione non dovrebbe quindi essere la ricerca del bambino ideale per una famiglia straniera, ma piuttosto la creazione di una vera risorsa per i bambini, che dovranno già affrontare il trauma di un cambiamento di ambiente, cultura e relazioni. Il minimo che possiamo fare per loro è cercare di offrire loro la migliore famiglia possibile.

In Costa d'Avorio, l'autorità di riferimento in materia di adozione, nazionale e internazionale, è l'Autorité Centrale pour l'Adoption en Côte d'Ivoire (ACACI); il quadro di riferimento è cambiato di recente, poiché fino al 2021 quest'autorità faceva parte integrante della Direzione della Protezione dell'Infanzia. Oggi, le due istituzioni lavorano in stretta collaborazione, ma la gestione esclusiva delle adozioni è affidata all'ACACI.

In questo contesto, AVSI ha iniziato la sua collaborazione con l'autorità ivoriana nel 2008 e, dal 2021, ha integrato le sue attività di cooperazione nel campo della protezione dell'infanzia con la presentazione di alcune famiglie come candidate all'adozione internazionale, per rispondere al bisogno urgente del paese.

Speriamo che, attraverso questo strumento sussidiario, possiamo essere una risorsa per i bambini che hanno solo bisogno di essere collocati in una famiglia che si prenda cura di loro e, in questo modo, rispondere alle esigenze quotidiane degli oltre bambini che AVSI incontra, per i quali un intervento nel paese d'origine non è sufficiente.


Cerimonia di lancio di Home2 Costa d'Avorio
All'evento di avvio del progetto sono stati consegnati i primi computer e strumenti informatici per potenziare le istituzioni che si occupano di protezione dei minori in costa d'Avorio.